Cuochi dell’Alleanza

Una rete di cuochi difende la biodiversità alimentare in tutto il mondo

I cuochi dell’alleanza in Oltrepò:

  • ristorante Selvatico, Rivanazzano Terme;
  • ristorante Corte del Lupo, Golferenzo;
  • prossime all’ingresso saranno le Scuole Alberghiere ENAIP e Istituto Santa Chiara.
  • Segnalaci i locali con cuochi che rispecchiano i valori Slow Food e che secondo te possono essere parte della rete dell’Alleanza!

Chi volesse conoscere a fondo il progetto “Cuochi dell’Alleanza Slow Food”, può consultare il seguente link:

Cuochi dell’alleanza

L’ Alleanza in pillole:

Oltre 700 cuochi di osterie, ristoranti, bistrot, cucine di strada – in Albania, Italia, Olanda, Marocco e Messico – sostengono i piccoli produttori custodi della biodiversità, impiegando ogni giorno nelle loro cucine i prodotti dei Presìdi, dell’Arca del Gusto e gli ortaggi, i frutti, i formaggi, prodotti localmente.

I cuochi si impegnano a indicare nei menù i nomi dei produttori dai quali si riforniscono, per dare rilievo e visibilità al loro lavoro. I cuochi dell’Alleanza viaggiano, si incontrano, partecipano a eventi, cucinano insieme.

Il progetto dell’Alleanza è nato in Italia nel 2009 e oggi si è diffuso in Marocco, Olanda e Messico.

I cuochi hanno storie, cucine, profili molto differenti fra loro ma condividono l’impegno per la tutela della biodiversità agroalimentare, per la salvaguardia dei saperi gastronomici e delle culture locali. Possono svolgere la propria attività nelle cucine di ristoranti di ogni genere: bistrot, locande, alberghi a domicilio o anche in contesti informali come mercati e cucine di strade. L’importante però è che ricerchino sempre materie prime di qualità (locali, sostenibili e di stagione), che sappiano raccontare l’origine dei prodotti che scelgono e che conoscano i produttori dai quali si riforniscono (che devono essere attenti all’ambiente, al paesaggio e al benessere animale).

Senza materie prime di qualità non può esistere il progetto dell’Alleanza Slow Food. I cuochi infatti si impegnano a utilizzare nella loro cucina il maggior numero di prodotti buoni, puliti e giusti; i prodotti possono essere legati a progetti Slow Food (e dunque Presìdi, Arca del Gusto, comunità del cibo, Mercati della Terra, …) oppure possono provenire da produzioni virtuose, rispettose dell’ambiente e del benessere animale. In particolare, i cuochi cercano di inserire almeno tre prodotti dei Presìdi nei loro menù, privilegiando quelli del proprio territorio e precisando sul menù il nome del produttore che li ha forniti, per dare rilievo e visibilità al suo lavoro.

I prodotti dei Presìdi e dell’Arca, in particolare, sono segnalati con i loghi dei progetti. Se nel paese non esistono Presìdi, è necessario che sia presente una rete riconosciuta di comunità del cibo o produttori locali con il quale il cuoco collabora regolarmente.